Ai fini dell'accertamento del tenore di vita familiare, funzionale alla quantificazione dell'assegno di mantenimento in favore di moglie e figli in sede di separazione giudiziale, rilevano anche i redditi sottratti al fisco.
In presenza di fatti precisi e circostanziati, il giudice ha il dovere di disporre le indagini della polizia tributaria.
Non può dunque rigettare le domande volte al riconoscimento o alla determinazione dell'assegno, fondate proprio sulle circostanze specifiche che avrebbero dovuto essere verificate attraverso le indagini.
La Corte di Cassazione, ha accolto il ricorso della moglie di un professionista che lamentava il fatto che la quantificazione dell'assegno si era basata unicamente sui redditi dichiarati, trascurando il "nero" fatto dall'ex.
(Cass. Civile, I sez., 22616/22).